Fondo Lea Ritter Santini
Fondo Lea Ritter Santini
Lea Ritter Santini
(Rimini, 1928 – Münster, 2008)
La biblioteca
Il 4 maggio 2007 Lea Ritter Santini espresse la sua intenzione di donare al Centro Studi, che nel 2003 l’aveva insignita del Premio di Storia letteraria Natalino Sapegno, la parte della sua ricchissima biblioteca comprendente in particolare «edizioni di classici e di moderni autori tedeschi, opere scientifiche e filologiche pubblicate in Germania», destinando invece un altro nucleo (quello relativo alla letteratura italiana) alla Herzogin Anna Amalia Bibliothek di Weimar.
Con questa decisione la studiosa intendeva contribuire ad alimentare, anche dopo la sua scomparsa, il dialogo fra la cultura italiana e quella tedesca, specialmente in campo letterario e artistico, che “la Lea” – come veniva affettuosamente chiamata dagli amici del Mulino – aveva coltivato per tutta la vita, con incessante e instancabile impegno.
Dopo la morte di Lea Santini (2008) e quella del marito Walter Ritter (2015), la Fondazione ha potuto acquisire circa mille esemplari della sua biblioteca (monografie e periodici), che hanno trovato posto nel donjon del castello di Morgex.
La catalogazione del Fondo è stata completata. Per ogni esemplare si è provveduto a dare conto della presenza di interventi della studiosa (appunti, sottolineature), di materiali inseriti all’interno dei libri, di dediche o di interventi di altri lettori e lettrici.
Le schede catalografiche dei volumi di Lea Ritter Santini acquisiti dalla Herzogin Anna Amalia Bibliothek di Weimar sono consultabili qui.
L'archivio
Oltre ai libri, Lea Ritter Santini ha destinato alla Fondazione Sapegno anche:
- «diapositive e materiali fotografici, insieme a manoscritti di lavori inediti, schedari e schedature bibliografiche» relative al repertorio iconologico da lei studiato perché potessero «servire allo studio di giovani studiosi»;
- «i carteggi con scrittori italiani (Andrea Zanzotto, Giovanni Giudici, Clotilde Marghieri e altri)»;
- «i “grigi”, microfiches e fotocopie di edizioni, volumi e cataloghi conservati originariamente nelle biblioteche di Wolfenbüttel e di Weimar».
Come per la biblioteca, la studiosa aveva deliberatamente programmato la ripartizione delle carte fra l’Italia e la Germania: a Morgex hanno trovato posto le lettere degli scrittori italiani, mentre il Deutsche Literaturarchiv Marbach (DLA) conserva gran parte degli scambi con autori e saggisti tedeschi. Le schede dei materiali conservati a Marbach sono disponibili qui.
La scomparsa prematura ha purtroppo impedito a Lea Ritter Santini di completare il lavoro di suddivisione dei materiali intrapreso nell’ultimo anno di vita. La Fondazione Sapegno si è impegnata a onorare nel miglior modo possibile le ultime volontà espresse dalla studiosa e ha assicurato il trasferimento a Morgex, fra il 2008 e il 2015, di un cospicuo gruppo di materiali (pari a oltre 16 metri lineari) grazie alla preziosa disponibilità di Walter Ritter, di Franca Santini e degli affezionati nipoti bolognesi, e all’insostituibile apporto del prof. Marco Maggi, a lungo collaboratore di Lea e oggi referente del Fondo.
Per approfondire:
Fondo Lea Ritter Santini. Affioramenti, a cura di Marco Maggi, 2018
Il complesso archivistico e bibliografico Lea Ritter Santini è stato sottoposto alla disciplina del Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 e successive modificazioni, con Decreto del Soprintendente archivistico e bibliografico del Piemonte e della Valle d’Aosta n. 6 del 19/01/2024 con la seguente motivazione:
“Il complesso archivistico e bibliografico è di eccezionale interesse storico e culturale perché costituisce testimonianza della prolifica carriera accademica di una insigne germanista, filologa e critica letteraria, attiva a cavallo tra due culture, quella tedesca e quella italiana. Il fondo archivistico contiene un nutrito nucleo della corrispondenza epistolare intrattenuta da Lea Ritter Santini con importanti esponenti dell’ambiente letterario italiano, materiali fotografici di varia natura, appunti manoscritti di opere inedite e altra documentazione che attesta gli eclettici interessi di ricerca della studiosa. La biblioteca costituisce un unico e prezioso corpus unitario, sicuramente identificabile quale biblioteca d’autore, con molti volumi che riportano appunti, note manoscritte, interfogliazioni che attestano uno stretto legame con i documenti d’archivio”.
Biografia
Nata a Rimini il 21 marzo 1928, dopo la formazione nelle università di Bologna, Colonia, Parigi e Bonn, fu lettrice di lingua e letteratura italiana nelle Università di Kiel (1952-1955), Marburg (1955-1959) e alla Westfälische Wilhelms-Universität di Münster, dove nel 1972 divenne ordinario di Letteratura tedesca e Letterature comparate.
La sua poliedrica opera è stata fecondo e raffinato crocevia di culture, in modo speciale tra Italia e Germania. In lingua italiana pubblicò saggi di iconologia letteraria e storia delle idee, tutti editi dal Mulino ad eccezione dell’ultimo, per Marsilio: Le immagini incrociate, 1986; Nel giardino della storia, 1988; Lessing e le vespe, 1991; Ritratti con le parole, 1994; Il volo di Ganimede. Miti di ascesa nella Germania moderna, 1998.
Tradusse e curò opere di Ernst Robert Curtius, Hannah Arendt, Friedrich Ohly, Ernst Bertram, Dolf Sternberger, oltre che di poeti tedeschi contemporanei.
In Germania, oltre a una serie di studi sul Petrarca tedesco, pubblicò volumi dedicati ai rapporti tra letteratura e arti visive (Lesebilder. Essays zur europäischen Literatur, 1978; Mit den Augen geschrieben, 1991) e saggi di letteratura contemporanea; tradusse e presentò poeti e scrittori italiani del secondo Novecento (Caproni, Giudici, Luzi, Sciascia, Zanzotto).
Tra 1991 e 1993, in collaborazione con la Herzog August Bibliothek e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, organizzò a Palazzo Reale di Napoli e al castello di Wolfenbüttel la mostra Il viaggio di Lessing in Italia / Eine Reise der Aufklärung. Lessings italienische Reise, di cui curò i cataloghi.
Gli ultimi anni furono dedicati alla monumentale Biblioteca italiana (ed. it. 2008; ed. ted. 2014), minuziosa ricostruzione dell’italianismo alla corte di Weimar al tempo di Goethe a partire dai cataloghi della raccolta di Carl Ludwig Fernow nella Herzogin Anna Amalia Bibliothek di Weimar.
Membro della Deutsche Akademie für Sprache und Dichtung, nel 1998 fu insignita del Premio nazionale letterario Pisa nella sezione saggistica, nel 2003 del Premio Sapegno (la lectio magistralis fu pubblicata nel volume Sorte e ragione. Petrarca in Europa, 2008) e nel 2005 del Premio Feltrinelli per la Storia delle letterature europee.
Morì a Münster il 5 giugno 2008.
Per approfondire:
- Selbstdenken. In ricordo di Lea Ritter Santini, Atti della Giornata di studi, Morgex, 14 settembre 2018, a cura di Marco Maggi, Torino, Aragno, 2020 («Saggi e ricerche», 5).
- I descrittivi delle conferenze tenute da Lea Ritter Santini alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena sono consultabili qui.